Coronavirus Fase 2, Regioni in ordine sparso. Zaia: "Il Veneto può aprire tutto"
Il presidente del Veneto: "Noi potremmo, in linea di
principio, affrontare qualsiasi tipo di apertura". Calabria ok a bar e
ristoranti, Santelli: "La lettera di diffida è arrivata: non ritiro
l'ordinanza"
Roma, 1 maggio 2020 - Le Regioni scalpitano
per le riaperture nella Fase 2, e il Veneto guida quelle che
intendono 'allargare' quanto previsto dal Dpcm. Il Veneto, la Calabria
e anche la Sardegna sembrano voler aprire più di quanto il governo
intenda autorizzare, e non senza discussioni con Roma. Zaia non sente
ragioni: "Il Veneto può aprir tutto. Ovviamente su base
solida di una certificazione che ci dà il Comitato scientifico. Ma noi
potremmo, in linea di principio, affrontare qualsiasi tipo di apertura".
Il presidente del Veneto spiega: "Il tema è capire se tutti noi entriamo
nell'ordine delle idee che non è finita e che stiamo convivendo col virus. La
mascherina è una delle condizioni sine qua non per fare questa battaglia".
E quindi è inevitabile "che la direzione, sentendo i vari colleghi, andrà
verso la riapertura differenziata tra le regioni".
Come nel caso della Calabria, che nella Fase 2 punta alla
riapertura anticipata di bar e ristoranti. La governatrice Jole
Santelli ha firmato un'ordinanza contestata ieri da molti sindaci calabresi,
e dal ministro delle Autonomie Francesco Boccia, che ha
prospettato una diffida, se la Santelli non avesse fatto marcia indietro. Ma il
presidente della Regione Calabria la sua contestata ordinanza di alleggerimento
di alcune misure di contenimento del Coronavirus la mantiene, nessun passo
indietro nonostante il "forcing" del governo. "La lettera di
diffida è arrivata, ho anche parlato con il ministro Boccia, non
ritiro l'ordinanza", ha detto oggi Santelli in collegamento con
"Agora'", su Rai 3. La governatrice difende l'iniziativa: "La
ritengo corretta e sono convinta che entro una settimana il governo assumerà
esattamente la stessa decisione che ho già assunto io, e quindi secondo me ci
rincorreremo sulle carte. Ritegno necessaria la mia ordinanza perchè il governo
aveva già aperto i ristoranti, autorizzandone l'asporto, quindi non sono io ad
aver aperto i ristoranti ma li ha aperti il governo Io ho semplicemente
aggiunto la possibilita' di utilizzare tavoli all'esterno. Se qualcuno mi fa
comprendere la differenza di pericolo tra l'asporto e un tavolo all'esterno
glie ne sarei grata".
Sulla via delle aperture anticipate nella Fase 2 c'è
anche la Sardegna. Attesa domani la nuova ordinanza del governatore
Christian Solinas. La Sardegna è una delle 12 istituzioni regionali,
guidate dal centrodestra, che avevano inviato una lettera al premier e al
presidente della Repubblica chiedendo di "normalizzare l'emergenza" e
di rispettare le proprie competenze.
Più cauto il presidente della Regione Campania,
Vincenzo De Luca, che nella diretta facebook per fare il punto
sull'emergenza Coronavirus ammette: "Ho il terrore di una ripresa
del contagio, vedo troppa allegria, troppa disinvoltura". De Luca
continua: "In Campania è cominciato tutto da tre persone contagiate, tutte
provenienti dal Nord. Quando hai un contagio si determina una specie di
reazione a catena: devi ricostruire tutta la catena dei contatti, diventa un
inferno. Io ho il terrore di ritornare in quella situazione".
Per la Fase 2 il governatore sottolinea, "non dobbiamo
vivere di angoscia, ma essere consapevoli che un problema c'è. Dobbiamo vivere
anche la vita pubblica con la preoccupazione che chi è vicino può essere un
possibile portatore di contagio e avere tutta l'attenzione necessaria per parare
il pericolo". E invita i concittadini, già ripresi nei giorni scorsi per
passeggiate affollate, a una maggiore responsabilità. Quindi la Regione
Campania lavorerà, in linea con il governo nazionale, "prevedendo una
verifica ogni 14 giorni, per capire se ci sono state conseguenze sulle
decisioni assunte e poter intervenire immediatamente". Infine De Luca
rimarca più volte l'importanza di indossare le protezioni individuali: "Da
oggi in Campania c'è l'obbligo di indossare la mascherina fuori casa e ci sono sanzioni
per chi non lo fa. Chi non la indossa è una bestia, perchè non
ha rispetto per gli anziani, per i bambini e per il lavoro immane fatto dalla
Regione per mettere in condizione tutti di avere la mascherina". Per il
governatore non ci sono "alibi", perche' "i dispositivi oggi ci
sono.
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